Presentazione turismo lento

  1. IL TURISMO LENTO è una nuova forma di accoglienza turistica, che è nata da esperienze sviluppatesi in Italia in alcuni borghi e valli, in particolare nell’Appennino centro-settentrionale e in Trentino. Lo scopo è di coinvolgere la comunità nelle sue forme organizzate, pubbliche e private, per promuovere in modo sinergico e partecipato lo sviluppo turistico del territorio. L’originalità di questa forma di ospitalità turistica sta nel coinvolgere tutte quelle persone, abitanti in un borgo o in una valle o in una città, che si rendono disponibili a qualificare e arricchire l’accoglienza e l’ospitalità nel proprio territorio, offrendo esperienza, competenza e testimonianza della cultura materiale del luogo, come vecchi mestieri, tradizioni, gastronomia tipica, produzioni locali di qualità, artigianato tradizionale ecc.
    OSPITALITÀ, PARTECIPAZIONE, TESTIMONIANZA, ESPERIENZA, IN TUTTO IL TERRITORIO.
  1. Perché? Finora le eccellenze delle nostre zone non sono state pienamente valorizzate e il territorio, compresa l’intera comunità, sono  rimasti  marginali rispetto ai flussi significativi di turismo che hanno caratterizzato altri analoghi territori. Il progetto Turismo di Comunità ha come finalità la costruzione partecipata di un proposta turistica innovativa, distinta e complementare rispetto alle offerte “tradizionali” capace di coinvolgere una pluralità di attori, non solo professionali (turistici, agricoli, artigianali) e di diventare anche occasione di consolidamento sociale, attraverso la  creazione di reti e sinergie tra le associazioni coinvolte. Il progetto comporta la collaborazione delle amministrazioni pubbliche locali, delle scuole, delle attività imprenditoriali e delle libere associazioni, oltre ai singoli cittadini che intendono interessarsi e impegnarsi, nella realizzazione del progetto.
  1. Fasi del progetto. Analisi e raccolta dati :
  • Individuazioni attori, raccolta di opinioni e individuazione delle opportunità.
  • Progettazione partecipata con lo scopo di individuare le identità locali da promuovere e valorizzare.
  • Presentazione del progetto durante un seminario aperto alla cittadinanza.
  • Invito e raccolta di nuove disponibilità a partecipare al progetto.
  • Definizione di un modello organizzativo.
  • Studio di fattibilità .
  • Creazione del piano di fattibilità operativa ed economica, con la definizione di attori, attività, sviluppo e promozione del progetto.
  1. Risultati attesi: 3 o più pacchetti turistici  per un esperienza di “Turismo in tutte le stagioni”, con attività che valorizzino tradizioni e tipicità locali, coinvolgimento attivo della popolazione per l’ospitalità diffusa e la riuscita della proposta turistica. Il cittadino diventa, attraverso la testimonianza dell’arte e della cultura della sua comunità, il protagonista attivo per la riuscita dei vari progetti.
  1. Valorizzazione della memoria in atto. La proposta si basa sulla manutenzione, promozione e valorizzazione di luoghi autentici, ricchi di storia e di memoria, attraverso la costruzione di dispositivi d’incontro con la gente del posto, la quale può offrire agli ospiti la specificità della cultura e delle tradizioni locali.
  1. Stesura del piano di fattibilità operativa ed economica, per la definizione di ciascuna proposta turistica e la sua promozione. Costituzione di un patto, come strumento pragmatico, che formalizzi una collaborazione tra i protagonisti imprenditoriali, le associazioni e le amministrazioni pubbliche per dare attuazione a specifici progetti.
  1. Individuazione di una Fondazione o di una Cooperativa o di una Associazione che si occupi di coordinare e coinvolgere i soggetti che intervengono nella proposta turistica, avvalendosi anche dei contributi economici, spesso lungo la progettazione di interventi di Smart City, che la Comunità Europea o la Regione o la Città metropolitana  promuoveranno,  per promuovere lo sviluppo e il mantenimento dei  progetti e dei pacchetti di servizi per la promozione turistica del territorio.

Nello specifico:

  • Individuazione dei percorsi storico-ambientali, artistici e culturali da promuovere e valorizzare.
  • Assistenza turistica per le visite guidate e le varie attività organizzate (sportive, didattiche, artistiche e culturali).
  • Ricettività e ristorazione in strutture tipiche diffuse.
  • Modalità di promozione dei prodotti tipici e dell’artigianato locale.
  1. Risultati in termini di sviluppo economico:
    • Incremento di eventi e di presenze turistiche.
    • Aumento dei pernottamenti in alberghi, case vacanza, appartamenti e agriturismi.
    • Inserimento di nuovi occupati nel settore turistico ma non solo, con il conseguente aumento delle ristrutturazioni di case destinate ad uso turistico, con il conseguente aumento del valore del patrimonio  immobiliare e di ciascuna attività presente nel territorio.
  2. Al centro del turismo di comunità ci sono le esperienze di vita ed il lavoro quotidiano di chi risiede nel territorio, come quella dei tanti imprenditori turistici, agricoltori, allevatori, artigiani, in bilico tra tradizione e modernità, tra passato e futuro.  Esperienze che potranno, grazie al turismo di comunità, non solo essere apprezzate  e valorizzate dai turisti, ma diventare capitale fisso di un’economia sostenibile di cui beneficerà tutta la comunità, generando attorno ad esse consenso, solidarietà e supporto concreto al loro proseguimento, in quanto sorretto:
    • Da un modello innovativo per lo sviluppo del territorio.
    • Da più risposte ai nuovi bisogni di chi viaggia per affari e per turismo.
  3. Il turismo di comunità si rivolge ai turisti attratti dall’autenticità dei luoghi e delle persone,  dalla specificità della cultura e delle tradizioni locali e che ricercano un nuovo rapporto più stretto con il territorio che desiderano visitare e con le persone che vi abitano. Un coinvolgimento con la vita, l’ambiente, le tradizioni, i prodotti e la memoria specifica di quei luoghi.
    Il turista viene quindi coinvolto nella vita locale come ne fosse un nuovo componente. Il turismo di comunità non si pone pertanto, in competizione o alternativa con le realtà esistenti (professionali e non), anzi offrirà loro importanti nuove occasioni  lungo una solida rete di collaborazioni e scambi, rivolgendosi a nuovi target per incrementare l’offerta e soprattutto de-stagionalizzare e qualificare le varie opportunità.
    Il turismo di comunità offrirà, inoltre, opportunità anche a nuove figure professionali non sempre direttamente correlate al turismo, purché disponibili  a  integrare le loro offerte a quelle turistiche e se necessario, adeguarle agli standard qualitativi richiesti da questo nuovo mercato.
  1. Ciascun anno, in occasione della festa di “Volontà associate”, sarà organizzato un convegno per:
    a) evidenziare i risultati conseguiti nell’anno trascorso e i nuovi obiettivi che si intendono raggiungere nel corso del successivo anno solare.
    b) premiare le sentinelle ambientali che si sono contraddistinte per la quantità e la qualità della loro partecipazione ai risultati ottenuti, lungo il progetto.